Borghi antichissimi arroccati sulla cima delle colline, quasi in equilibrio precario, dove le piccole casupole sembrano sorreggersi a vicenda, un continuo susseguirsi di colline coltivate a viti e
ulivi dove il verde troneggiava prepotentemente, valli profonde scavate dai torrenti a volte languidi e a volte impetuosi, per certi aspetti quasi una terra dimenticata dal tempo dove si faceva fatica ad incontrare qualcuno.
E si perché questo è un aspetto del paesaggio che ci ha colpito tutti, i paesi sembravano disabitati, solo qualche vecchio seduto all’ombra a guardare gli sparuti passanti, o davanti all’unico
bar aperto a raccontarsela su, quasi una scena da film di Fellini.
Tralasciando ora la descrizione della natura che ci ha coccolato per tre giorni e scendiamo nel vivo della vacanza iniziata percorrendo la litoranea che
separa Francavilla a Mare con Vasto. Che la statale adriatica fosse bella si poteva anche immaginare, ma non così. Il mare a lambire il lato orientale della strada e le colline sul fianco occidentale. C’era solo l’imbarazzo della scelta se volgere lo sguardo
verso est e ammirare il mare o verso ovest e gustare le colline.
Vasto è la classica cittadina di mare,
ricca di turismo, belle ragazze in bikini e come in tutti i luoghi di mare anche di una bellissima spiaggia dove ammirando il mare e le sue onde che s’infrangevano sul bagno-asciuga ci siamo fermati per l’aperitivo
che poi si è quasi trasformato in una merenda.
Il giorno dopo, sotto uno splendido sole
estivo, abbiamo così dato sfogo alla voglia di assaporare le strade abruzzesi, non dimenticando però anche le bellezze del luogo. Così dopo numerosi sali scendi, siamo giunti in località Stiffe dove
abbiamo potuto visitare le omonime grotte, tra le più belle
dell’Italia Centrale.
La visita è stata veramente interessante, ma un sussulto di stupore è uscito dalle bocche di tutti quando siamo giunti alla sala della cascata. Potenti getti d’acqua fuoriuscivano dalle fenditure
della roccia, e andavano ad infrangersi nel laghetto sottostante . Che magnificenza.
Dopo le grotte, il nostro girovagare è proseguito raggiungendo così il borgo di Castelvecchio da dove raggiunta la sommità della torre si è potuto così gustare il panorama a 360° .
Il rientro in vista della cena a base di pesce è stato a velocità piuttosto sostenuta,
la fame
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