15 maggio 2005  THE VMAX GUINNESS DAY !!!

 

15 maggio 2005 the Vamx Guinness Day.

Per un appassionato di questa favolosa muscle bike, l’evento Vmax in assoluto.

E si….il vmax club Olanda, per festeggiare degnamente il 20° compleanno della Vmax, una moto che è già un mito, ha fatto veramente le cose in grande!

Un anno di duro lavoro è stato degnamente premiato, domenica 15 maggio sul molo di Scheveninghen, meglio conosciuto come De Pier,  si potevano contare tra un turbinio di colori e di personalizzazioni che spaziavano dalle più classiche alla più estreme, più di 600 Vmax, anche se ufficialmente  registrate e fotografate per il libro dei primati, che verrà pubblicato nel 2006, sono   568.

Tra quelle 568 Vmax, 15 sono Italiane e nel libro dei primati si potranno leggere 15 nomi Italiani tutti appartenenti al Vmax Maniac, 15 vmaxer Italiani potranno dire:

IO C’ERO! HO VISTO! E’ STATO MEMORABILE!

I loro nomi?

 

DARK ANGEL

TEMUJIN

LUIGI.B.

IENA

BIG JIMMY  (a sinistra)

 

ALBY 73

RAIDER (a sinistra) UBOAT  (a destra)

SKULL

OSCAR

RAIDER

VITO

MAXV

IL MALTESE

LASTDREAM & MALEFICUS

PIETRO  (a sinistra)

 

Certo che  più di 600 vmax tutte assieme, sarà proprio difficile poterle rivedere in futuro. 

Come rinunciare all’idea di entrare “nella storia”? No, non sarebbe stato possibile, un’evento così unico e irripetibile andava vissuto, e così abbiamo fatto. 

Venerdì 13 maggio, suddivisi in due gruppi, siamo partiti per l’Olanda, meta Scheveningen e la storia!

Inutile dire che l’emozione del viaggio, ha colpito più o meno tutti,  eravamo consapevoli che si partiva per qualcosa di unico e di irripetibile e questo ha aumentato a dismisura l’adrenalina.

Con tutta questa carica nel cuore, il viaggio per raggiungere il luogo del vmax Guinness Day, nonostante i chilometri fossero tanti è andato benone, sole, poco traffico, nessun lavoro in corso in grado di rallentare la media, quasi nessun imprevisto o contrattempo….. quasi, perché qualche contrattempo purtroppo c’è stato, ma diversamente non sarebbe stato altrettanto divertente.

 

Il tratto MI/Scheveningen con tappa per un gruppo a Rheinbach  è stato piacevole, anche se una volta giunti a Rhainbach il fisico ci ricordava prepotentemente che i chilometri percorsi erano comunque molti.

 

La sosta è stata rigenerante, dopo il meritato riposo, un’abbondate colazione eravamo nuovamente pronti.

Gli ultimi 300 km che ci separavano da Scheveningen sono stati percorsi velocemente. L’Olanda è piccolina ma ha una ragnatela di autostrade da far paura. Sbagliare un bivio voleva dire essere spacciati, così non ci siamo di certo fatti scrupoli nel chiedere ad un vmaxer della zona che abbiamo fortunatamente incontrato a un distributore di benzina di poterlo seguire.

Che bello potersi guardare intorno senza lo stress di dover leggere i cartelli, all’improvviso il paesaggio è cambiato quasi d’incanto.

Raggiungere Scheveningen (principale località turistica e balneare per l’Olanda) è stato comunque uno spettacolo,  la city attraversata nel suo cuore dall’autrostada è quasi una città futurista. Palazzi di cristallo dalle architetture  più estreme ponti e viadotti incutevano quasi timore.

 

 

Raggiunta Scheveningen, ecco il cuore subito battere forte. Decine e decine di vmax ovunque. Nelle vie, nei parcheggi, nelle piazzette, ovunque si volgeva lo sguardo si vedevano solo vmax, e spettacolo dello spettacolo il lungomare, un via vai strepitoso.

Tutta la fatica per il  viaggio accumulata, all’improvviso è svanita, l’unica cosa che ci premeva era  fermarsi e ammirare lo spettacolo.

Gli unici suoni che si potevano cogliere erano il rombo dei motori delle vmax,  il sibilo del vento e  click delle macchine fotografiche.

La prima espressione che è salita dal cuore è stata: “Ragazzi: che spettacolo,!! Wow”

 

 

Come descrivere una tale e tanta bellezza, centinaia di vmax una più sfavillante dell’altra, tutte lucide e pulite, ognuna con un design particolare, con elaborazioni da paura o cerchioni da urlo.

Lo spettacolo offerto da tutto quest’opera della meccanica e dell’elaborazione ha fatto dimenticare a tutti la fame, la stanchezza e ogni altra esigenza, solo molto più tardi abbiamo realizzato che avremmo dovuto passare in hotel.

Detto, fatto!

 

 

Velocemente abbiamo raggiunto l’hotel, vicinissimo al molo e nello stesso tempo in una zona residenziale, ricca di  verde e molto tranquilla,  giusto il tempo di prendere possesso delle camere, scaricare i bagagli e via nuovamente, questa volta alla ricerca di  un bel baretto con vista mare, dove mangiare qualcosa.

La scelta del pub è stata casuale ma in compenso fortunata. Ottima la vista, e gustosissimo il paninazzo misura XXL, doppio hamburger, salsine varie, verdure, il tutto innaffiato da una birra dorata che ha permesso di esaltare il sapori.

 

Il vmax club olanda si è impegnato veramente molto per la buona riuscita di questa manifestazione.

Tra le varie manifestazioni alle quali si poteva partecipare, è stata organizzata anche una gara di Go-Kart tra vmaxisti,  gara combattuta fino all’ultima …ruota, che ha visto su podio vincitore per il terzo miglior tempo U-Boat,  al quale è stata consegnata la coppa per il terzo posto assoluto.

 

Grazie a U-Boat il colori Italiani e del Vmaniac sono stati degnamente difesi.

Ma il bello doveva ancora arrivare.

La grigliata al Bora Bora beach pub che ha seriamente “compromesso” la capacità di sopravvivenza di tutti.

Sceso il sole, la temperatura è crollata improvvisamente, trasformando il lungomare in un abbraccio gelato. La salvezza generale? I fuochi del BBC accesi all’interno del Bora Bora che hanno permesso a tutti di riattivare la circolazione e di conseguenza di ricominciare a percepire orecchie, naso, mani ecc ecc. 

Il giorno successivo è stato il giorno clou, il giorno da noi tanto atteso per il quale ci siamo fatti questa strapazzata, il raggiungimento del record.

Alle 08.30 come da programma eravamo già tutti con il nostro modulo di pre-registrazione davanti al banco reception.

Il tempo di completare le operazioni di registrazione, ricevuti i braccialetti e l’adesivo ricordo

ci siamo diretti verso la banchina dove già centinaia di Vmax erano parcheggiate ordinatamente.

Sistemate le nostre vmax, non certo con lo stesso ordine millimetrico degli altri vmaxers, anche noi ci siamo dedicati come tutti all’ammirazione dello spettacolo da un punto panoramico, il ponte di una nave mercantile li ormeggiata.

Che spettacolo!! La vista del molo dall’alto,  ricolmo di vmax che scintillavano sotto il sole…una vista irripetibile. 

 

Terminate le operazioni di registrazione per il guinnes day, che hanno richiesto quasi tutta la mattinata, su invito degli organizzatori, siamo risaliti sulle moto per la partenza collettiva verso il lungomare dove avremmo lasciato in bella mostra le moto.

Accesi così i motori piano piano ci siamo avviati, foto ricordo con il molo sullo sfondo a ogni partecipante, foto che verrà poi inviata all’ufficio del guinnes book,  fatto il motogiro del porto in pochi minuti abbiamo raggiunto il luogo del ritrovo finale.

 

 

Ed ecco finalmente prendere corpo il  pontile d’accesso al molo superiore; pontile per il quale gli organizzatori nelle loro mail si raccomandavano di prestare la massima attenzione nel salire, come nel scendere, di utilizzare la prima marcia, di non fermarsi a metà,  ecc ecc.

Tutte queste raccomandazioni… ma perché, cosa sarà mai questo pontile d’accesso??

Arrivati al pontile, ecco prendere forma la peggiore delle mostruosità.

Una rampa d’accesso al 2° piano del molto di Scheveninghen con pendenza pari al 80% in metallo stretta da far paura con una trave in cemento armato ad altezza casco proprio a metà salita.

 

 

 

 

Roba da pazzi, vedere quella rampa d’accesso e rinunciare a salirvi è stata la più logica decisione per la maggior parte dei presenti. Rischiare la testa oltre che la moto NO! Noi no di certo.

Solo Rider ha sfidato quella terribile rampa. L’unico che ha trovato il coraggio di salire lassù è stato lui, Raider ha portati i colori del Vmax Maniac su quel pontile a rischio dell’osso del collo.

Onore al merito e ad un cuore impavido. 

Così abbiamo parcheggiato le nostre moto sulla passeggiata in totale sicurezza e fatte le foto ricordo abbiamo passato il resto del pomeriggio in relax, ammirando le altre centinaia di moto presenti e gli stand.

 

 

Allo scoccare delle16.00 per noi è giunta l’ora di lasciare la festa e a malincuore, riprendere la via del ritorno.

Così fatte le ultime foto, pagato il conto dell’hotel salutati Robinhood e Raider che si sarebbero trattenuti e caricati i bagagli, ci siamo rimessi in marcia, meta casa con tappa Rheinbach.

Tutto bene fino al confine con la Germania… di li sono cominciati gli imprevisti e i contrattempi; ma anche i colpi di fortuna.

Gli imprevisti:

Alby  ha perso la targa

Skull che ha sbiellato.

300 km di pioggia violenta per l’intero tratto Lucerna / Milano

MaxV e Alby  che causa un pieno di benzina miscelata ad acqua sono rimasti in panne a Lucerna

 

I colpi di fortuna che hanno contribuito fa lenire la rabbia per la sfiga

Skull ha trovato una persona che si è fermata in autostrada è l’ha aiutato a trainare la moto fino alla sua abitazione

Alby e MaxV , anche loro baciati dalla buona sorte,  sono stati aiutati da una persona che dopo aver caricato le moto sul suo furgone li ha portati fino al Gottardo da Lucerna.

C’è un detto che recita. “Tutto è bene ciò che finisce bene…” meglio di così non poteva davvero andare, nonostante gli imprevisti, che hanno contribuito a rendere una magnifica avventura unica e  indimenticabile e negli anni che verranno, noi 15 Vmax Maniacs potremo dire:

Noi quel giorno c’eravamo!