25 aprile - UMBRIA 2005

 

Secondo appuntamento Vmax Maniac, è stato particolarmente eccitante, anzi definire l’intero week-end decisamente ricco di brio e di elettricità mi sembra davvero la definizione più appropriata.

Mai prima d’ora in 2 giorni erano successi tanti imprevisti e contrattempi, che nonostante abbiano creato in un primo momento un minimo di fastidio, hanno comunque contribuito ad arricchire di simpatia 2 giorni già belli.

Per questo ponte del 25 aprile, nonostante le previsioni meteo fossero decisamente poco confortevoli, muniti di coraggio, tutine antipioggia a doppio strato, scarpine antipioggia con rivestimento rinforzato, copribagagli a tenuta stagna, e amuleti vari, si è deciso di partire per il cuore verde d’Italia, la magnifica Umbria terra di pittori e santi.

 

Beh, se l’acqua era quello temevamo, è proprio l’unica cosa che non si è vista, o meglio ci ha dolcemente rinfrescato per circa 20 minuti durante il viaggio di ritorno, quando ormai le nostre belle gite le avevamo già fatte e gelosamente memorizzate.

Romantico, molto accogliente e situato in una posizione panoramica, l’agriturismo Acquacalda ci ha accolti dandoci un gustosissimo benvenuto

 

 

Apposta per noi, è stata organizzata una grigliata a base di  maialino.

Cena  degna del VMagna.

L’accoglienza è stata davvero unica, l’intera fattoria era in festa, perfino il pavone si è messo a fare la ruota per noi.

Tutto troppo bello, compresi i posti suggestivi dove Ronin, il nostro tour leader ci ha accompagnato.

Sabato 23, la bella giornata di sole ci ha veramente caricato. Si parte! …No!

Un imprevisto ci blocca. Il primo della serie. La batteria di Jimmy è KO.

 

Oppssss….. ma non ci si è certo persi d’animo. Nel giro di pochi minuti, grazie alla collaborazione di tutti, ecco la vmax rombare più e meglio di prima.

Adesso si che si parte.

No! Non ancora. La Vmax di jimmy parte ma adesso è quella di Nembo che fa i capricci. Una candela avvitata male non da il giusto contatto.

 

Con questo siamo a due. Niente paura. Si rimedia a tutto. Avvitata la candela sottovoce, non si sa mai, ci si da l’input per partire.

Tutto bene, si accendono tutte le moto, si tira un sospiro di sollievo e si va.

Il nostro motogiro ha preso così finalmente il via.

Punto di partenza Montone,  nonostante cadute varie, frecce rotte, vecchiette quasi investite,  abbiamo raggiunto Aqualagna dove ci aspettava una sosta prepotentemente invitante a base di piadina riccamente farcita e olive ascolane e mozzarelline fritte. Che bontà!!!

Decisamente diversa da quella romagnola, molto più croccante e saporita sia nel tipo di impasto che nelle ricche farciture, ha fatto venire l’aquolina in bocca a tutti e aumentato la  fame che già si faceva  sentire. 

Ricaricate le energie,
il tour è proseguito passando per la gola del Furlo, costeggiato il Fiume Metauro e attraverso il passo di Boccaserriola

 

meglio noto come la Cima o meglio, per il locali, la pista di Boccaserriola, siamo rientrati a Città di Castello.

No; non ho sbagliato, in quella zona, quel tratto di strada è davvero considerato alla stregua di una pista, tipo Magione o Varano.

Volete vivere 40 minuti al limite del terrore puro? Allora alla prima occasione che passate da quelle parti, non dimenticatevi di percorrere di sabato o di domenica, la statale che collega  Città di Castello e Fano,  li i motociclisti locali vi faranno vedere i sorci verdi.

Dopo tanti imprevisti, rientrati all’agriturismo la vista della tavola imbandita, il camino acceso e delle bistecche che cuocevano sulla griglia, ci hanno fatto scordare le piccole disavventure.

 

 

Pensavamo che fosse finita ma invece no…. Un corto fa saltare  ventola di aspirazione posta sulla cima del camino e in pochi minuti la sala si riempie di fumo…tipo …nebbia fitta in Val Padana. Sorge spontanea una domanda… qui qualcuno gufa?

Possibile tante disavventure in un unico giorno?

Qui si deve rimediare…. Prima di entrare nelle rispettive camere, rito woodoo anti sfiga.

Domenica 24 è stata un’altra splendida giornata, sempre baciata dal sole, siamo stati veramente fortunatissimi…. sia nel meteo che nelle disavventure, il  anti-sfiga fatto la sera prima ha portato i suoi frutti, tutto è andato bene.

 

Questa volta, si è deciso di scendere verso il lago Trasimeno, giro del lago e sosta a Città di Pieve, famosissimo borgo medioevale dove si gira il noto telefilm “Carabinieri”

Sconvolgere la tranquillità del piccolo borgo passando con le vmax per le strette vie carrozzabili è stato divertente, questa voltai residenti potranno parlare di altro, oltre alla fiction Carabinieri, ricorderanno il nostro “passaggio”

Fatte le foto rituali,

 

e bevuta una  bibita, abbiamo continuato il nostro tour, questa volta  alla ricerca di un ristorante dove sostare in relax.

Volere è potere, grazie a Whats  e alle suo molteplici conoscenze, eccoci seduti al fresco ad un tavolo sotto una pergola circondata da un bel giardino dove abbiamo pranzato nel più totale relax, a base di piatti tipici. 

La serata è stata dedicata al “Mannaia Party” a festa motociclistica organizzata dal motoclub della zona. Si sperava in una bella festa, ma purtroppo  il tempo non ha retto, e l’arrivo della pioggia ha indotto molti a disertare, peccato, lavorare tanto per organizzare una festa e vedersela rovinare dalla pioggia è veramente triste. 

Lunedì 25 la tanto temuta pioggia è finalmente giunta, ma per un piccolo tratto, quello che non ci ha lasciato sono state le disavventure che ci hanno fatto rallentare il rientro.

Una gomma a terra alla moto di Non sono un cancello,  e all’altezza di Parma, la valvola della gomma posteriore della Vmax di Pietro che  si trancia di netto. Risultato  gomma a terra senza nessuna possibilità di rigonfiarla.

Questa volta il danno è grave, non c’è verso di proseguire, ma grazie alla gentilezza e disponibilità di Ivo Torriani il titolare della Outrider Racing Team di Piacenza, che in giorno festino è comunque venuto con il suo  mezzo di assistenza a prendere la moto immobilizzata, abbiamo evitato di chiamare il carro attrezzi (risparmiando anche un bel mucchio di Eurini) e anche se in ritardo sulla tabella di marcia, abbiamo ripreso la via di casa.

E come diceva un noto fumetto di qualche decina di anni fa: “...tutto è bene quel che finisce bene…” Meglio di così non poteva davvero andare.