Quanto è bella l’Italia.
Non si finisce mai di stupirsi e di
rimanere incantati davanti ai suoi paesaggi, alle sue vedute e
soprattutto, per un motociclista alla perenne ricerca della curva
perfetta, delle sue strade sinuose.
Questa volta, grazie al ponte del 01
maggio abbiamo spinto le nostre moto ben più a sud della mitica Linea
Gotica.
La nostra voglia d’ esplorazione e d’
assaporare nuovi percorsi, quest’anno ci ha portati fino in Lazio,
tra i suoi laghi, le bellissime colline a nord della capitale e i resti
di un impero che ancora oggi parla di una grandezza che fu.
Tre giorni intensi, vissuti …”a
manetta”.
La giornata clou,
è stata la domenica, una splendida giornata di sole che ci ha
accompagnato fino a sera, una serata illuminata dalla luna e da un cielo
stellato. |
Un percorso unico
nel suo genere, con paesaggi mozzafiato; ma il più bello in assoluto
quello che si poteva scorgere dalla terrazza panoramica del borgo. |
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Non si poteva
certo riprendere la moto davanti a una tale veduta, così ci siamo
fermati per l’aperitivo. |
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Riprese le moto si
è proseguito il tour, questa volta verso Bracciano e l’omonimo lago di
origine vulcanica. |
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Insolita la vista che si presenta al
visitatore. Fino a che non si giunge sulla sommità del vecchio cratere,
il lago rimane nascosto alla vista.
Bracciano e il suo
maestoso castello sorgono proprio sulla sommità di quella che un tempo
che fu era la bocca dell’antico vulcano; |
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quasi un cerchio
perfetto, il lago che si è formato grazie a sorgenti sotterranee,
mostra al visitatore tutta la sua suggestiva bellezza timidamente,
circondato com’è da fitti canneti. |
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Terminato il giro e parcheggiate le
moto, ci siamo lasciati cullare dalla tiepida brezza che arricciava la
superficie dell’acqua e vista l’ora, ci siamo fermati per pranzo. |
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La pausa pranzo è stata più lunga del
previsto, la compagnia, il luogo, il sole, tutto ci sussurrava di
fermarsi fino a sera, ma la curiosità di vedere ulteriori luoghi, è
stata la molla che ci ha fatto scattare.
La tappa
successiva l’antichissima Sutri, dove anche il visitatore più distratto
non può fare a meno fermarsi. Li il tempo si è congelato, un luogo
magico dove la storia ha lasciato un segno violento del suo passaggio. |
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Lungo la via Cassia, ecco fare mostra
di se l’anfiteatro romano, la necropoli monumentale di origine Etrusca e
l’antichissima Sutri , arroccata su di uno sperone tufaceo immutata nel
tempo.
Le ore come sempre volano, sempre
troppo veloci, ma la bella giornata non è certo finita li.
Tempo per ulteriori soste non ne è
rimasto più, ma anche se solo di volata, Roma, non la si può certo
tralasciare.
Seguendo il Tevere
si entra nella città immortale. |
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I suoi monumenti
nella loro maestosità ci accolgono e ci ricordano che un tempo passato
Roma è stata il centro del mondo. Un impero di tale grandezza, che
nessuno è mai riuscito ad eguagliare. |
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Nel traffico
caotico post partita, l’attraversiamo con un senso di rispetto, uno
sguardo veloce allo Stadio Olimpico, Castel Sant’Angelo, |
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San Pietro, |
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i templi della
Fortuna e di Vesta, |
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il Palatino, |
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le maestose terme
di Caracalla |
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per finire con l’Eur. |
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Anche questo tour
si è concluso, e oltre a tanti bei luoghi nel cuore questa volta ci
rimarrà anche il ricordo di tanti volti nuovi, di amici che ci hanno
accompagnato e condiviso con noi momenti di gioia unici. |
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