SPADINO 2007 - 31 MARZO

 

Bene eccoci qui. La stagione motociclistica Vmaxmaniac ha preso il via con la prima uscita ufficiale di club, VIII  Memoria Spadino,  che per noi non è una gita o una scampagnata; un modo come tanti per passare una giornata in moto; NO! Assolutamente no.

Per noi è un gesto d’amore, un piccolo e insignificante modo per onorare il grande coraggio e l’altruismo di un giovane uomo, che in un giorno qualsiasi della sua vita, senza minimamente pensare a se stesso ha sacrificato la sua vita salvandone altre.

Un gesto eroico, un gesto che ci colpisce tutti nel profondo e che ci porta anche se solo per un piccolo minuto a riflettere e a scrutarci nel cuore.

 

Le previsioni meteo non erano certo incoraggianti, ma poco importava;  nulla ci avrebbe fermato.

Davanti all’immenso gesto di Pierlucio Tinazzi, come; le avverse condizioni meteo avrebbe potuto intimorirci .

Noi dovevamo essere li, presenti per ricordarlo e testimoniare con la nostra presenza, l’ammirazione e il rispetto che in fondo ai nostri cuori proviamo tutti per lui.

 

L’appuntamento canonico era stato fissato alla barriera dell’autostrada Mi/To.

 

 

Fatto l’appello, verificato lo stato del serbatoio, definiti i dettagli per la sosta intermedia prevista a Viverone, siamo partiti a…..manetta.

A Viverone siamo arrivati in anticipo sull’orario previsto, quindi cappuccino e brioche per tutti, una sigaretta e quattro chiacchiere, un momento di relax.

 

La meta successiva…. Arnad.

Fatto il pieno, il tratto Viverne – Quincinetto è stato percorso in breve tempo.
Ad Arnad ci aspettava la trattoria La Doil dove ormai e nostra abitudine fermarci per la merenda valdostana a base di tante golosità tipiche dell’omonima valle che saziano ma non stroncano.

 

 

Un paio di caffè per ricaricarci e via per Morgex luogo del ritrovo generale.

Percorrere gli ultimi 70 km che si separavano la meeting-point generale è stato particolarmente suggestivo.

Al di la della bellezza della valle, l’ungo l’unica via che l’attraversa era un costante via vai di moto, tutti con un'unica meta. Morgex.

 

 

La piazza da dove saremmo partiti tutti assieme al nostro arrivo era già stracolma. A fatica siamo riusciti a trovare un angolino dove fermarci. Ovunque volgevi lo sguardo, si vedevano solo moto, decine e decine di motociclisti da ogni dove erano li per rendere omaggio a Pierlucio Tinazzi. 

Alle 15.30, con tanto di auto della polizia che faceva da apripista, siamo partiti per il tunnel del Bianco dove come ormai è tradizione, si è tenuta la cerimonia in suo onore.

 

 

 

Percorrere quei 18 km. incolonnati è sempre particolarmente suggestivo, guardarsi intorno e osservare questo lunghissimo serpentone di moto in movimento è un colpo d’occhio che affascina sempre.

In mezz’ora circa da Morgex si è raggiunto il  piazzale del traforo del M.Bianco. Per l’occasione il traffico è stato temporaneamente bloccato, c’eravamo solo noi, il cielo azzurro e il nostro ricordo per Spadino. Da quel tragico 24 marzo 1999 sono passati 8 anni,  il tempo è veloce.

Trovarsi li, davanti a quel buco nero lungo 12 km,  del quale non si intravede nemmeno la fine, che ricorda quella grande tragedia, ancora oggi incute un senso di angoscia e  si sentono i brividi salire lungo la schiena.

 

Parcheggiate le moto Riccardo Forte prende la parola.

 

La commozione come sempre pervade i presenti. Si è consci che si è li per ricordare un uomo, un ragazzo come noi, con le sue passioni che un giorno in un atto di estrema generosità è morto cercando di salvare delle vite dal spaventoso rogo che ha poi distrutto il traforo del M.te Bianco.

Il silenzio pervade il piazzale del traforo, solo una leggera brezza accarezza i nostri volti e volgendo  lo sguardo tutto intorno, si vede qualche occhio umido e in quel preciso istante si può sentire il cuore battere forte nel petto.

 

 

E’ sempre una forte emozione esserli li e quanto è successo è un momento che non si può dimenticare.

Le 17.00 arrivano in fretta, e si deve tornare a casa.
 

Si sale in moto, un’ultima sgasata in onore di Pielucio e via, inizia la discesa.

L’ora tarda ci suggerisce di prendere subito l’autostrada e così facciamo, un’ultima sosta per l’ultimo caffè e si torna a  casa con la gioia nel cuore per aver testimoniato ancora una volta che non ci siamo dimenticati di SPADINO.