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Volete sapere in sintesi com’e andato
il tour dolomitico organizzato da Paoul?
Bene, anzi: benissimo!
In tre parole: moto, sole estivo e
cibo degno del girone dantesco dei golosi.
Considerando che quest’estate è
notevolmente piovosa, che di fine settimana belli fino ad ora, ne
abbiamo visti ben pochi, trovare una giornata tipicamente estiva, con un
sole talmente intenso da indurre a cercare l’ombra, è veramente una
situazione eccezionale.
Una giornata così
speciale, in montagna poi è veramente difficile da trovare. |
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Ma perché proprio questo week-end
l’abbiamo passato nella terra dello speck e dei canederli?
Semplice, perché com’è ormai abitudine
consolidata da tempo, i vmaxisti tedeschi negli anni dispari, passano
alcuni giorni di ferie propri qui, in Alto Adige.
Una terra bellissima, che offre
itinerari spettacolari, temperature mediterranee, cucina tipica e cosa
importantissima, dove si parla il tedesco, gran cosa indubbiamente dal
loro punto di vista.
Con questi presupposti, come si fa a
non correre, quando si è invitati.
Ceeerrrrrrto che si corre.
L’itinerario ad anello proposto
quest’anno da Paoul, l’organizzatore e interprete, ha avuto inizio a
Caldaro (poco a sud di Bolzano) punto di ritrovo, il cortile del
Gastehouse che ha ospitato per questo periodo di vacanza parte del
gruppo tedesco.
Un veloce briefing
generale e dopo aver dato gas ai rombanti motori delle vmax è bastata
un'accelerata e si è dato il via al tour. |
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Questo primo pezzo
è particolarmente suggestivo, la strada inizia subito a salire decisa e
lasciato il centro abitato si nasconde nella fitto bosco di abeti in un
susseguirsi di tornanti, fino a raggiungere il costone roccioso a
strapiombo sulla valle; la vista è spettacolare, giù in fondo alla valle
il lago di Caldaro incastonato tra vigneti e filari di meli. |
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La strada è
letteralmente strappata alla roccia, nessuna via di fuga, non un'area di
sosta o uno spiazzo presenti, non ci si poteva assolutamente distrarre;
alla nostra destra la parete rocciosa mentre alla nostra sinistra, il
muretto di protezione che delimita la strada dallo strapiombo,
improvvisamente un brivido gelido scorre lungo la schiena, un ultimo
sguardo e si prosegue. |
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Si scavalca il
passo della Mendola e si prosegue scendendo verso la Val di Non. |
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In lontananza, il
lago di Santa Giustina |
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e ovunque filari
di mele; si prosegue, un bivio, un altro, si seguono le indicazioni per
la Val d’Ultimo (Ultental) bella, bellissima, fino a San Pancrazio, un
piccolo borgo che sorge su di una terrazza panoramica. |
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Ci fermiamo nella piazzetta giusto il
tempo per qualche foto ricordo e per una birra fresca, alle 13.00
dobbiamo trovarci con altri ragazzi, alla Forst di Lagundo (vicino a
Merano) per pranzare tutti assieme, non possiamo certo arrivare in
ritardo, non è carino, c’è il rischio di ……non trovare più le salcicce e
i wurstel. |
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Giunti alla Forst ci siamo precipitati
subito ai tavoli, la sete e la fame incalzavano prepotentemente.
Letto il menù ecco sorgere tanti
dubbi, cosa prendiamo? Il menù è ricco… troppo ricco! Dobbiamo stare
leggeri, siamo solo a metà del giro…. bisogna evitare che poi subentri
la sonnolenza.
Si decide quindi
per un piatto leggero…. grigliata mista per tutti! |
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DA DOVE INIZIO?!?!? |
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Come volevasi dimostrare…. lo spirito
è forte ma la carne è …. golosa…. tutto si è fatto fuorché stare
leggeri, come si poteva…. era tutto veramente succulento, impossibile
trattenersi.
Terminato il
“pasto frugale” e dopo aver bevuto una caraffa di caffé a testa, abbiamo
ripreso le moto per proseguire il giro, meta Caldaro passando per il
passo Palade e transitando nuovamente per il passo della Mendola. |
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Ripercorrere il tratto fatto il
mattino, questa volta in discesa, è stato certamente più emozionante.
Questa volta alla
nostra destra non c’era la roccia, ma lo strapiombo ……. ovvio
sconsigliato guardare giù se si soffre di vertigini. |
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A Caldaro il tour è iniziato e a Caldaro si è
concluso. |
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Con l’ultima foto,
e la promessa di rivederci quanto prima la bellissima giornata si è
ufficialmente conclusa, |
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una giornata che
sarà ricordata non solo per i maestosi paesaggi, il sole, la moltitudine
di moto incrociate lungo le strade percorse, per l’eccezionale grigliata
assaporata alla Forst, no, sarà ricordata anche perché nel tratto di
SS42 che collega il passo della Mendola a Caldaro, siamo stati
sorpassati da alcune biciclette; incedibile ma vero!!! |
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