|
Che spettacolo!
Il lago Maggiore o
Verbano è sempre bellissimo, con il sole o senza, in tutte le stagioni,
se il tuo sguardo lo sa cogliere, ha sempre un nuovo volto da mostrare. |
|
Con la moto poi, è sempre
particolarmente eccitante costeggiarlo, non stanca mai, le sue piccole
baie ciottolose nascoste tra gli alberi e i canneti, tra i quali gli
uccelli acquatici hanno costruito i loro nidi, le ville spettacolari
fronte lago con i loro parchi da sogno, offrono uno spettacolo quasi
fiabesco, un luogo dove il tempo sembra non passi mai.
Questa 1° edizione
del Maleficus Tour si è sviluppata lungo l’intera costa del lago:
meeting point generale l’uscita della A8/26 di Castelletto Ticino, |
|
|
|
|
per poi
raggiungere la laboriosa Arona, |
|
|
e sempre
percorrendo la SS 33 del Sempione, fino a fondo Toce, passando per le
incantevoli Meina, Lesa, Belgirate, Stresa, la perla più bella. |
|
|
|
|
|
|
Da Fondo Toce abbiamo lasciato alle
nostre spalle l’azzurro del lago per inoltrarci lungo le strette vallate
a ridosso della Val Grande.
Percorsi poco battuti dal turismo di
massa, ma conosciuti da coloro che cercano vedute insolite, e la
tranquillità. |
|
|
|
|
Prima tappa
Caprezzo, un piccolo borgo di origine montana ancora originale dove
grazie a Mauri_57 e Carlo che ci ha accolto in un modo estremamente
appetitoso |
|
|
|
|
|
|
abbiamo potuto
gustare un aperitivo degno di un re, salamini, salsicce calde, salumi
locali (tra cui un salame nostrano da urlo) con il melone, pizza,
focaccia, caciotte e tome di produzione locale, olive, e molto altro e
per togliere la sete, bottiglie di vino in quantità; tutto troppo
buono. |
|
|
|
|
|
|
Dopo la sosta
aperitivo il nostro giro è proseguito, |
|
|
|
|
passando per
Aurano, |
|
Piancavallo |
|
da dove si può
ammirare una veduta spettacolare del lago Maggiore, per giungere fino
alla località Trarego dove ci siamo fermati per il pranzo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Affrontato
l’impegnativo pranzo, si è brindato per festeggiare il compleanno del
Maleficus, taglio della torta, caffé, ammazza caffé, bis dell’ammazza
caffé e via, di nuovo in sella per proseguire il giro. |
|
|
|
|
|
|
Sempre costeggiando la costa
piemontese del lago, oltrepassata Cannobio si è raggiunto il confine
Italo/Svizzero di Valmara. |
|
|
|
|
Arrivati davanti alle guardie di confine,
improvvisamente notiamo che questi ci guardano, si fanno attenti, ci
osservano…. ci preoccupiamo, probabilmente i rivelatori di rumorosità
avranno rivelato troppi decibel, ovvio, tutte quelle vmax non capitano
certo tutti i giorni, lentamente oltrepassiamo le garritte senza essere
mai persi di vista dalle forze dell’ordine elvetiche. |
|
Ci rendiamo conto che la loro
attenzione è rivolta alle moto, sono loro che hanno catturato i loro
sguardi, sguardi che ci hanno seguito fino a che scompariamo dietro
alla prima curva; ce l’abbiamo fatta, siamo in Svizzera!.
E’ proprio una bella sensazione
sentirsi addosso gli sguardi ammirati della gente, è una percezione alla
quale non ci si abitua mai e che porta l’adrenalina a mille e con una
vmax questa è la normalità.
Dopo il confine il
nostro itinerario è proseguito verso Brissago, Ascona, la bella Locarno
(l’antagonista Helvetica di Stresa) per poi rientrare in Italia al
confine di Zenna. |
|
|
|
|
|
Il sole che si
riflette sul lago in un’infinità di bagliori ci sta comunicando che la
giornata volge al termine, che l’ora di rientrare alle proprie
abitazioni è arrivata e che non si può indugiare oltre. |
|
Così raggiunta Sesto Calende e dopo i
saluti ognuno ha preso la via di casa.
Arrivederci a
presto, sempre con le nostre vmax. |
|
|
|
|
|
|
|