MALEFICUS TOUR 30 MAGGIO 2009

Che spettacolo!

Il lago Maggiore o Verbano è sempre bellissimo, con il sole o senza, in tutte le stagioni, se il tuo sguardo lo sa cogliere, ha sempre un nuovo volto da mostrare.

 

Con la moto poi, è sempre particolarmente eccitante costeggiarlo, non stanca mai, le sue piccole baie ciottolose nascoste tra gli alberi e i canneti, tra i quali gli uccelli acquatici hanno costruito i loro nidi, le ville spettacolari fronte lago con i loro parchi da sogno, offrono uno spettacolo quasi fiabesco, un luogo dove il tempo sembra non passi mai. 

Questa 1° edizione del Maleficus Tour si è sviluppata lungo l’intera costa del lago: meeting point generale l’uscita della A8/26 di Castelletto Ticino,

 

per poi raggiungere la laboriosa Arona,

 
e sempre percorrendo la  SS 33 del Sempione, fino a fondo Toce, passando per le incantevoli Meina,  Lesa, Belgirate,  Stresa, la perla più bella.

Da Fondo Toce abbiamo lasciato alle nostre spalle l’azzurro del lago per inoltrarci lungo le strette vallate a ridosso della Val Grande.

Percorsi poco battuti dal turismo di massa,  ma conosciuti da coloro che cercano vedute insolite, e la tranquillità.

Prima tappa Caprezzo, un piccolo borgo di origine montana ancora originale dove grazie a Mauri_57 e Carlo che ci ha accolto in un modo estremamente appetitoso

abbiamo potuto gustare un aperitivo degno di un re, salamini, salsicce calde, salumi locali (tra cui un salame nostrano da urlo)  con il melone, pizza, focaccia, caciotte e tome di produzione locale, olive, e molto altro e per togliere la sete, bottiglie di vino in quantità;  tutto troppo buono.

Dopo la sosta aperitivo il nostro giro è proseguito,

passando per Aurano,

Piancavallo

da dove si può ammirare una  veduta spettacolare del lago Maggiore, per giungere fino alla località Trarego dove ci siamo fermati per il pranzo.

Affrontato l’impegnativo pranzo, si è brindato per festeggiare il compleanno del Maleficus, taglio della torta, caffé, ammazza caffé, bis dell’ammazza caffé e via, di nuovo in sella per proseguire il giro.

Sempre costeggiando la costa piemontese del lago, oltrepassata Cannobio si è raggiunto il confine Italo/Svizzero di Valmara.

Arrivati davanti alle guardie di confine, improvvisamente notiamo che questi ci guardano, si fanno attenti, ci osservano…. ci preoccupiamo, probabilmente i rivelatori di rumorosità avranno rivelato troppi decibel, ovvio, tutte quelle vmax non capitano certo tutti i giorni, lentamente oltrepassiamo le garritte senza essere mai persi di vista dalle forze dell’ordine elvetiche.

 

Ci rendiamo conto che la loro attenzione è rivolta alle moto, sono loro che hanno catturato i loro sguardi, sguardi che ci hanno seguito  fino a che  scompariamo dietro alla prima curva; ce l’abbiamo fatta, siamo in Svizzera!.

E’ proprio una bella sensazione sentirsi addosso gli sguardi ammirati della gente, è una percezione alla quale non ci si abitua mai e che porta l’adrenalina a mille e con una vmax questa è la normalità. 

Dopo il confine il nostro itinerario è proseguito verso Brissago, Ascona, la bella Locarno (l’antagonista Helvetica di Stresa) per poi rientrare in Italia al confine di Zenna.

 

Il sole che si riflette sul lago in un’infinità di bagliori ci sta comunicando che la giornata volge al termine, che l’ora di rientrare alle proprie abitazioni è arrivata e che non si può indugiare oltre.

Così raggiunta Sesto Calende e dopo i saluti ognuno ha preso la via di casa.

Arrivederci a presto, sempre con le nostre vmax.