Ci voleva
proprio un intermezzo festoso a far da cuscinetto tra le vacanze estive
e la routine post -vacanziera e questo motogiro definito alla perfezione
fin nei dettagli più minuti non poteva essere organizzato in un momento
migliore e soprattutto in una terra solare e ricca di ogni bellezza.
Di quale zona
geografica parlo? Ma del Veneto, una regione che può veramente vantarsi
di avere tutto.
Il mare, le colline, le montagne, i laghi, insomma ogni aspettativa può
essere appagata. |
|
Non si poteva
certo non cogliere al volo questo invito, in modo particolare
considerando che il vicentino è una zona che per molti di noi è la
grande sconosciuta.
Così senza
pensarci troppo, sistemati armi e bagagli, all’ora convenuta ci siamo
ritrovati nella piazza di S. Toimo per la conta generale.
Un breve
breefing per illustrare il percorso e via, verso i monti. |
|
|
|
|
|
L’itinerario
veramente suggestivo, si è snodato tra le provincie di Vicenza e Verona,
in un susseguirsi di paesaggi e vedute vertiginose e mozzafiato.
Partiti da S.
Toimo e oltrepassata Arsiero, il primo tratto che ci ha lasciato a bocca
aperta è stato la SP 64 verso Soglio Grotti detto anche la via dei 100
tunnel. |
|
|
|
|
|
|
|
|
Un percorso che
si inerpica sulla montagna immerso completamente nel verde scavato
completamente nella roccia in un susseguirsi continuo di brevi
gallerie buie che trasmettono la suggestiva sensazione, in una bella
giornata di sole, di essere all’interno di una discoteca con la luce
psicadelica. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Terminata la SP 64 e raggiunto Pian dei Fiorentini a quota 1450mt lo
spettacolo che si presentava al nostro sguardo era qualcosa di veramente
eccezionale, davanti a noi la Val d’ Astico illuminata dal sole. |
|
|
|
|
|
Ma il bello
ancora non era certo finito.
Proseguendo
il tour verso il rifugio “La Stua” al passo Coe, l’improvviso arrivo di
un cumulo di nubi decisamente troppo basse, ci ha completamente avvolto,
nascondendo al nostro sguardo sia il percorso come la vista,
immaginatevi la classica giornata nebbiosa autunnale lungo il fiume Po,
avete presente i film di Peppone e Don Camillo?
Fin qui tutto bene, se so di essere in pianura e di avere ai bordi della
strada dei prati, ma immaginatevi di essere completamente avvolti dalla
nebbia fitta, non vedere niente e sapere che al di la della striscia di
asfalto c’è il baratro, in quel momento non capite più se state tremando
per il freddo o per la paura.
|
|
|
|
|
|
|
|
L’arrivo al rifugio è stato per tutti un toccasana, una bella bevanda
calda ha aiutato a ripristinare il normale metabolismo, momentaneamente
finito sottozero dall’umidità e dal gelo accumulato durante
l’attraversamento “nuvoloso”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
Oltrepassato il Passo Coe e dopo una brevissima sosta benzina a Folgaria,
sempre seguendo un itinerario particolarmente suggestivo, che ci ha
portati a Terragnolo; oltrepassato il Passo della Borcola abbiamo preso
la via per Posina e il suo laghetto cristallino dove ad aspettarci c’era
un aperitivo offerto dal moto club speed.one. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sempre a Posina
ci siamo anche fermati per il pranzo, in un locale tipico della zona, la
trattoria SPEED.ONE club.
Si è vero, i
ragazzi del moto club oltre ad aver preparato fin nei minimi dettagli un
motogiro d’incanto, da motoguide una volta parcheggiate le moto, si
sono trasformati in cuochi per un giorno, riuscendo a organizzare anche
il pranzo per tutti i partecipanti.
Pranzo degno di un grande ristorante, per la bontà di ciò che ci è stato
servito, e per la qualità del servizio. |
|
|
|
|
|
|
Non poteva
finire in modo migliore questa bellissima giornata, tutti allegramente
seduti al fresco degli alberi con il gorgogliare del torrente vicino e
un piatto fumante e gustoso davanti e una birra fresca nel bicchiere. |
|
|
|
|
Un break a
cavallo della sosta estiva e pre - lavorativo che ha resto a tutti noi
il ritorno alla quotidianità meno violento. |
|