EL GIGIO TOUR 29 AGOSTO 2010

 

Ci voleva proprio un intermezzo festoso a far da cuscinetto tra le vacanze estive e la routine post -vacanziera e questo motogiro definito alla perfezione fin nei dettagli più minuti non poteva essere organizzato in un momento migliore e soprattutto in una terra solare e ricca di ogni bellezza.

Di quale zona geografica parlo? Ma del Veneto, una regione che può veramente vantarsi di avere tutto.

Il mare, le colline, le montagne, i laghi, insomma ogni aspettativa può essere appagata.

 

Non si poteva certo non cogliere al volo questo invito, in modo particolare considerando che il vicentino è una zona che per molti di noi è la grande sconosciuta.

Così senza pensarci troppo,  sistemati armi e bagagli, all’ora convenuta ci siamo ritrovati nella piazza di S. Toimo per la conta generale.

Un breve breefing per illustrare il percorso e via, verso i monti.

L’itinerario veramente suggestivo, si è snodato tra le provincie di Vicenza e Verona, in un susseguirsi di paesaggi e vedute vertiginose e mozzafiato.

Partiti da S. Toimo e oltrepassata Arsiero, il primo tratto che ci ha lasciato a bocca aperta è stato la SP 64 verso Soglio Grotti detto anche la via dei 100 tunnel.

Un percorso che si inerpica sulla montagna immerso completamente nel verde scavato completamente nella roccia in un susseguirsi continuo di  brevi  gallerie buie che trasmettono la suggestiva sensazione, in una bella giornata di sole, di essere all’interno di una discoteca con la luce psicadelica.

Terminata la SP 64 e raggiunto Pian dei Fiorentini a quota 1450mt lo spettacolo che si presentava al nostro sguardo era qualcosa di veramente eccezionale, davanti a noi la Val d’ Astico illuminata dal sole.

 

Ma il bello ancora non era certo finito.

Proseguendo il tour verso il rifugio “La Stua” al passo Coe, l’improvviso arrivo di un cumulo di nubi decisamente troppo basse, ci ha completamente avvolto, nascondendo al nostro sguardo sia il percorso come la vista, immaginatevi la classica giornata nebbiosa autunnale lungo il fiume Po, avete presente i film di Peppone e Don Camillo?

Fin qui tutto bene, se so di essere in pianura e di avere ai bordi della strada dei prati, ma immaginatevi di essere completamente avvolti dalla nebbia fitta, non vedere niente e sapere che al di la della striscia di asfalto c’è il baratro, in quel momento non capite più se state tremando per il freddo o per la paura.

 

L’arrivo al rifugio è stato per tutti un toccasana,  una bella bevanda calda ha aiutato a ripristinare il normale metabolismo, momentaneamente finito sottozero dall’umidità e dal gelo accumulato durante l’attraversamento “nuvoloso”.
Oltrepassato il Passo Coe e dopo una brevissima sosta benzina a Folgaria, sempre seguendo un itinerario particolarmente suggestivo, che ci ha portati a Terragnolo; oltrepassato il Passo della Borcola  abbiamo preso la via per Posina e il suo laghetto cristallino dove ad aspettarci c’era un aperitivo offerto dal moto club speed.one.

 

Sempre a Posina ci siamo anche fermati per il pranzo, in un locale tipico della zona, la trattoria SPEED.ONE club.

Si è vero, i ragazzi del moto club oltre ad aver preparato fin nei minimi dettagli un motogiro d’incanto, da motoguide una volta parcheggiate  le moto, si sono trasformati in cuochi per un giorno, riuscendo a organizzare anche il pranzo per tutti i partecipanti.

Pranzo degno di un grande ristorante, per la bontà di ciò che ci è stato servito, e per la qualità del servizio.

 

 

Non poteva finire in modo migliore questa bellissima giornata, tutti allegramente seduti al fresco degli alberi con il gorgogliare del  torrente vicino e un piatto fumante e gustoso davanti e una birra fresca  nel bicchiere.

 

Un break a cavallo della sosta estiva e pre - lavorativo che ha resto a tutti noi il ritorno alla quotidianità meno violento.