Cercate un luogo speciale per un fine settimana da
sogno?
Un luogo dove passare un week-end di quelli che non si
dimenticano facilmente?
Dove la natura si manifesta con prepotenza, e ogni
angolo sul quale poggiate lo sguardo vi fa sussultare per la sua
bellezza?
Allora
andate sulle Dolomiti, li riuscirete a stupirvi. |
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Come ogni anno, ormai è una tradizione consolidata, in occasione delle
festività collegate all’ascensione, Paoul organizza un week-end
dolomitico al quale tutti i vmaxisti italiani, austriaci e tedeschi sono
invitati a partecipare.
Ricevere
il suo invito è sempre una gioia, ormai è diventata una data da segnare
in agenda, proprio perché non si può assolutamente mancare. |
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Questa edizione 2011 del vmaxtreffen organizzata da
Paoul, è stata veramente molto bella e aggiungerei particolare;
quest’anno il percorso scelto, si è sviluppato completamente nell’alto
Tirolo, il cuore profondo dell’alto Adige.
Ovviamente il meeting point generale, per praticità e
per agevolare tutti, è stato fissato c/o un’area di servizio di Caldaro.
In attesa dell’arrivo di tutti i partecipanti, nell’area
di servizio si è venuta a creare un’atmosfera interessate; altrettanto
eccitante quanto percorrere con la propria amata vmax i bellissimi
itinerari dolomitici.
E’
scattato il momento in cui si ammirano e si confrontano le moto, ci si
scambiano opinioni, consigli, suggerimenti e si mettono a confronto
diverse soluzioni tecniche ed estetiche e sempre in questo frangente
nascono nuove idee per personalizzare e/o elaborare la propria moto.
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Una
volta arrivati tutti i vmaxisti e distribuita la cartina
dell’itinerario, Paoul ha dato la prima “sgasata” d’inizio, dando il via
al tour, quasi come un arbitro quando spara un colpo in aria per dare il
via ad una gara di velocità. |
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Partiti da Caldaro e oltrepassata Bolzano la prima meraviglia che
abbiamo incontrato lungo il nostro percorso è stata la valle Sarentina.
Una
gola rocciosa, tra due altissime pareti verticali scavate da un
impetuoso torrente, che in alcuni punti ha trasformato una gola
strettissima dove anche la luce del sole fatica a penetrare fino in
fondo, in ampi avvallamenti dove nel corso del tempo, l’uomo è riuscito
perfino ad insediarsi. |
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Dalla
val Sarentina siamo successivamente passati alla Val di Pennes,
decisamente diversa dalla precedente, ma altrettanto affascinante. |
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Un percorso sinuoso, e molto piacevole, perfetto per la moto.
Un
continuo susseguirsi di curve, alla fine delle quali a quota 2211 metri
si apre allo sguardo di chi percorre questa via l’omonimo passo, dal
quale la vista sulle vette circostanti lascia stupefatti. |
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Un caffè caldo per riscaldarci, faceva un freddo decisamente pungente,
qualche foto veloce per timore di congelare e via, nuovamente in moto,
pronti a proseguire e a raggiungere quote e temperature più
confortevoli. |
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Vipiteno, il passo Giovo, il Passo d S. Leonardo, la val Passiria, |
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per
concludere ad Avelengo, una località poco sopra Merano dove ad
attenderci, c’erano canederli fumanti dal diametro di palle da tennis,
profumatissimi piatti di spezzatino delle dimensioni uguali alle ciotole
d’insalata, e fette di torta grandi come mattoni da costruzione; da
strabuzzare gli occhi per la meraviglia. |
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Dopo tanta moto è il massimo della goduria poter assaporare tante e tali
prelibatezze, una carica di energia fulminante, e per questo dobbiamo
ringraziare Peter, sua è stata l’idea di portarci li, e conoscendo la
zona, non poteva fare una scelta migliore.
Ma il bello, la parte più goliardica dell’intera
giornata è arrivata subito dopo la pausa pranzo.
Saranno
state le bottiglie di grappa gentilmente offerte da El Gigio e i suoi
amici, |
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le snaps
bevute al ristorante o il sole e l’aria frizzantina questo non si sa,
comunque finito di mangiare eravamo tutti molto più allegri; e per
raggiungere la cima della collina, anziché percorrere il sentiero
pedonale abbiamo utilizzato il trattore di un agricoltore del luogo, al
quale era stato attaccato il carrello per il trasporto del fieno, sul
quale siamo saliti per farci portare. |
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Magnifica idea di Peter, che evidentemente dopo aver notato lo stato in
cui tutti noi eravamo post lauto pranzo, ha ben pensato di correre in
nostro aiuto.
L’intero tragitto è stato fatto cantando in coro inni
vari e salutando le persone nei campi, e sicuramente le nostre voci si
saranno udite in tutto il comprensorio. |
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Raggiunta la terrazza naturale dalla quale si poteva ammirare da un lato
il panorama sulla valle dell’Adige, |
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dall’altra la splendida vista delle vette delle dolomiti bellunesi, |
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lentamente ci siamo ricomposti, è vero che dentro di ognuno di noi c’è
sempre una parte che è rimasta bambina, che in certe circostanze prevale
sull’adulto, ma bisogna anche saperla ridimensionare all’occorrenza |
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Con la
vista panoramica dell’intera vallata, la bella giornata ha trovato la
sua conclusione, di fatto da Avelengo siamo rientrati a Caldaro , giusto
in tempo per una doccia e per rimettere le gambe sotto al tavolo, il
modo migliore per una degna conclusione ad ok di una giornata
strepitosa. |
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Una bella cena in allegra compagnia annaffiata da caraffe di birra e
sonori brindisi.
TSCHÜSS Auf
Wiedersehen bis zum nächsten Jahr
(Ciao e
arrivederci al prossimo anno) |
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