|
Eccoci qui, il grande giorno è finalmente giunto; la 3°
edizione del Maleficus Tour ha finalmente avuto luogo
Fino all’ultimo si è temuto tantissimo di non
riuscire a realizzarlo a causa del tempo incerto, ma fortunatamente è
andato tutto bene, anzi benone, perché oltre al sole il cielo era anche
quasi sereno, permettendoci così, di poter ammirare un panorama che ci
ha letteralmente lasciato a bocca aperta, una vista impressionante, che
si può godere esclusivamente dalla cima del Mottarone.
La preparazione di questo evento ha richiesto parecchio
lavoro, soprattutto per la realizzazione della sorpresa…. sorpresa che
poi si è rivelata essere quasi come il segreto di Pulcinella, alla fine
tutti i partecipanti avevano capito di cosa si trattava, anche grazie
alle mezze frasi e ai suggerimenti distribuiti nel corso dei giorni
dallo stesso Maleficus, l’entrata in moto nella piazzetta di Orta S.
Giulio, borgo antichissimo sull’ omonimo lago, cosa assolutamente
vietata senza le dovute autorizzazioni.
La
magnifica giornata ha, di fatto, avuto il suo inizio alle 09.30 presso
l’autogrill della A26 Milano/Laghi, il meeting point designato per tutti
i partecipanti lombardi, |
|
|
|
|
da dove
siamo partiti per l’Alto Vergante, (una zona verdissima e collinosa che
si affaccia sul lato orientale del L. Maggiore) subito dopo aver
recuperato i partecipanti piemontesi che ci aspettavano ad Arona. |
|
|
|
|
|
|
|
Attraversata Arona, all’altezza dell’Hotel Concorde, abbiamo lasciato la
SS33 del Sempione e imboccato la SP 35 passando davanti al Colosso di
San Carlo Borromeo, detto amorevolmente il San Carlone, una statua in
rame terminata di costruire nel 1698 alta quasi 21 metri che sommati
agli 11 del piedistallo in granito raggiunge i 32 metri, un’altezza
veramente considerevole, soprattutto se consideriamo in che epoca è
stata costruita, praticamente è alta quanto un palazzo di 10 piani. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sempre seguendo la provinciale, abbiamo toccato le località di Dagnente,
Ghevio, Nebbiuno, Massino Visconti, Brovello, Carpugnino dove inizia la
salita per il Mottarone detta: La salita della Reita.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Il tratto di strada dal lato del Lago Maggiore che porta al Mottarone e
non tutti lo sanno, è tutt’oggi privata, di fatto a circa metà percorso
si incontra un piccolo casello con tanto di sbarra dove si paga un
pedaggio, 4 euro per le moto e 6 per le autovetture.
A noi
è andata bene, al nostro arrivo, con nostra sorpresa, l’ abbiamo trovato
completamente sguarnito con tanto di sbarra alzata, permettendoci di
passare gratis. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Giunti al parcheggio del rifugio, a poche decine di metri dalla cima del
Mottarone, una delle tappe intermedie, un piccolo gruppetto ha deciso di
raggiungere la sommità del monte, cosa fattibile unicamente a piedi, ma
con la bella giornata di oggi, era una cosa assolutamente da non
perdere. |
|
|
|
|
|
|
|
|
La scarpinata fino alla vetta effettivamente è stata molto impegnativa,
percorrere un sentiero accidentato di montagna in abbigliamento
motociclistico non è certo molto agibile, ma una volta in cima, lo
spettacolo che si è potuto ammirare, ha ripagato abbondantemente ogni
fatica. |
|
|
|
|
Il Mottarone è di fatto la cima più alta del comprensorio che racchiude
le provincie di Varese e VerbaniaCusioOssola, raggiunge i 1491 Mt. e
dalla cima, in una giornata particolarmente serena si possono ammirare
i 7 laghi, L. Maggiore, L. Orta, L. Mergozzo, L. Varese, L. Monate, L.
Comabbio, L. Biandronno oltre ad alcune fra le più importate cime delle
alpi italiane come il Monviso e il M.te Rosa.
Oggi
nonostante la bella giornata, lo sguardo non è riuscito a spaziare così
lontano, siamo riusciti ad ammirare solo parte dello spettacolo, motivo
in più per ritornare. |
|
|
|
Dopo la sosta Mottarone, più o meno la metà del motogiro, siamo scesi
verso Orta e lì la tanto misteriosa sorpresa, si è definitivamente
svelata. |
|
|
|
|
L’entrata in moto nella piazzetta del borgo per l’aperitivo non era più
un forse, o un vago sospetto, ma una certezza. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Bello, troppo bello, anzi bellissimo, un’esperienza che sarà difficile
da scordare.
Le
nostre moto ordinatamente parcheggiate sotto agli alberi della piazzetta
con nostra grande soddisfazione erano diventate le star, le
protagoniste, il fulcro dell’ammirazione generale…. e quando ci capiterà
ancora? |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Dopo le
foto di rito e la rigenerante sosta aperitivo; costeggiando il lago
d'Orta siamo giunti a Omegna |
|
|
|
|
|
|
|
|
da dove
abbiamo proseguito per la tappa successiva, la valle Strona e l’alpe
Quaggione, dove ad aspettarci con la tavola imbandita e i piatti
fumanti, c’èra lo zio Lalo, lo chef dell’omonima trattoria da lui
gestita |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gnam gnam e slurp slurp, gnam e rignam…. per le successive due ore è
stato l’unico “”argomento”” dopo di che…. il buio totale ha avvolto
tutti. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Terminata la “siesta” si è proseguito, passando per il romantico lago di
Mergozzo da dove percorrendo la SS 33 del Sempione sempre bellissima, si
e raggiunta nuovamente Arona, dove il Maleficus Tour 2011 è terminato. |
|
|
|
|
|
|
|
|
La SS33 del Sempione in questi anni si è percorsa molte volte in ambedue
le direzioni, che dire, quando un luogo è particolarmente bello non
stanca mai.
Località come Baveno, Stresa, Belgirate, solo per
citarne alcune, sono talmente incantevoli che riescono a stupire il
visitatore ogni volta, tante piccole perle che il lago custodisce
gelosamente pronte ad ammaliare chiunque.
Si
ringrazia il comune e l’assessorato al turismo per averci concesso il
transito e la sosta nella piazzetta di Orta. |
|