Dolomiti

30 giugno 2012

Si parte!! Il bagaglio è pronto la via da seguire è stata definita, e la meta finale pure. Non resta che dare gas al motore e via verso le rinfrescanti vette dolomitiche, il verdissimo parco dello Fiè allo Scilliar ci sta aspettando.
 

 

Due giorni completamente dedicati al relax e al piacere, due giorni dedicati al 100% ad assaporare ogni singolo momento, per  ricaricare le energie ed essere così pronti ad affrontare le settimane che ci separano dall’Estate.

Direi che è stato quasi un test, solo per la terribile ondata di caldo che ha colpito il nord Italia, denominata dai meteorologi   “Caronte”. 

Si, si; pregustare l’estate, perché le giornate trascorse, ai piedi della catena dello Fiè allo Scilliar,  all’interno dell’omonimo parco per la luminosità, il calore del sole e soprattutto le bellezze del creato che ci circondavano, hanno trasformato l’idea, in qualcosa di  tangibile. 

Come ogni anno, a noi si e aggiunto un nutrito gruppetto di vmaxisti austriaci, con i quali, nell’arco degli ultimi anni si è instaurato un bellissimo rapporto, e il tour dolomitico senza di loro non sarebbe più la stessa cosa.

 

Per noi è particolarmente entusiasmante passare un week-end con loro, anche per poter ammirare le bellissime moto che possiedono. Sempre scintillanti, con preparazioni ardite e curate fin nei più piccoli dettagli, capaci di far risaltare la bellezza  della moto e dei suoi accessori.

Quest’anno il percorso del motogiro preparato da  Paoul,  ci ha permesso di ammirare una zona delle dolomiti per noi Lombardi particolarmente fuori mano, per le distanze e i tempi di percorrenza, necessari per raggiungerla.
Ci ha fatto percorrere il parco dello Fiè allo Schilliar,

portandoci fino ai piedi del massiccio Catinaccio,

la val di Fassa, Moena, la Valle del Latemar e altri luoghi incantati, dove il cielo sembrava toccare le vette dei monti e noi unici spettatori di tanta bellezza.

Dopo tanto girovagare, la sosta pranzo, quest’anno è stata insolita, anziché un tipico ristorantino tirolese  con le tendine a quadretti rossi e i fiorellini sul davanzale, abbiamo avuto la sorpresa di entrare in un ranch, un vero ranch alla texana, con tanto di maneggio e cavalli, con un menù ricco di piatti locali e non,  e per rimanere fedele al ranch, anche piatti texani come i fagioli alla texana con le cipolle e il bacon arrostito serviti in una pignatta di ferro con tanto di cucchiaione in legno e pane tostato; come nel film con Terence Hill “il mio nome è nessuno.”
Con la sosta pranzo il motogiro dolomitico 2012 si è di fatto concluso,  dal ranch, riprese le moto per vie diverse, siamo rientrati tutti all’hotel per una bella doccia rigenerante e un pisolino, dovevamo  essere pronti e arzilli per la serata, una mega grigliata era li ad aspettarci e quando si tratta di mangiare soprattutto in compagnia, si deve essere  sempre pronti.
Molto bello è stato anche il rientro, dopo i saluti,
anziché percorrere la noiosissima e trafficatissima autostrada, si è pensato di passare per la Val Venosta  e l’Engadina, valli verdissime, fresche e soprattutto incantevoli. Siamo così passati per Mustair, un borgo medioevale dichiarato patrimonio dell’umanità per la sua antichissima abbazia,
per San Moritz e i suoi bellissimi laghetti,
per  rientrare in Italia dal portale del  Passo Maloja,
maestoso accesso per la val Bregaglia al termine della quale, nelle immediate vicinanze di Chiavenna si può ammirare la cascata dell’acqua Fraggia.