Si parte!! Il bagaglio è pronto la via da seguire è stata definita, e la
meta finale pure. Non resta che dare gas al motore e via verso le
rinfrescanti vette dolomitiche, il verdissimo parco dello Fiè allo
Scilliar ci sta aspettando. |
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Due giorni
completamente dedicati al relax e al piacere, due giorni dedicati al
100% ad assaporare ogni singolo momento, per ricaricare le energie ed
essere così pronti ad affrontare le settimane che ci separano
dall’Estate.
Direi che è
stato quasi un test, solo per la terribile ondata di caldo che ha
colpito il nord Italia, denominata dai meteorologi “Caronte”.
Si, si;
pregustare l’estate, perché le giornate trascorse, ai piedi della catena
dello Fiè allo Scilliar, all’interno dell’omonimo parco per la
luminosità, il calore del sole e soprattutto le bellezze del creato che
ci circondavano, hanno trasformato l’idea, in qualcosa di tangibile.
Come ogni anno, a noi si e aggiunto un nutrito gruppetto di vmaxisti
austriaci, con i quali, nell’arco degli ultimi anni si è instaurato un
bellissimo rapporto, e il tour dolomitico senza di loro non sarebbe più
la stessa cosa. |
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Per noi è particolarmente entusiasmante passare un week-end con loro,
anche per poter ammirare le bellissime moto che possiedono. Sempre
scintillanti, con preparazioni ardite e curate fin nei più piccoli
dettagli, capaci di far risaltare la bellezza della moto e dei suoi
accessori. |
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Quest’anno il percorso del motogiro preparato da Paoul, ci ha permesso
di ammirare una zona delle dolomiti per noi Lombardi particolarmente
fuori mano, per le distanze e i tempi di percorrenza, necessari per
raggiungerla. |
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Ci ha fatto percorrere il parco dello Fiè allo Schilliar, |
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portandoci fino ai piedi del massiccio Catinaccio, |
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la val di Fassa, Moena, la Valle del Latemar e altri luoghi incantati,
dove il cielo sembrava toccare le vette dei monti e noi unici spettatori
di tanta bellezza. |
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Dopo tanto girovagare, la sosta pranzo, quest’anno è stata insolita,
anziché un tipico ristorantino tirolese con le tendine a quadretti
rossi e i fiorellini sul davanzale, abbiamo avuto la sorpresa di entrare
in un ranch, un vero ranch alla texana, con tanto di maneggio e cavalli,
con un menù ricco di piatti locali e non, e per rimanere fedele al
ranch, anche piatti texani come i fagioli alla texana con le cipolle e
il bacon arrostito serviti in una pignatta di ferro con tanto di
cucchiaione in legno e pane tostato; come nel film con Terence Hill “il
mio nome è nessuno.” |
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Con la sosta pranzo il motogiro dolomitico 2012 si è di fatto concluso,
dal ranch, riprese le moto per vie diverse, siamo rientrati tutti
all’hotel per una bella doccia rigenerante e un pisolino, dovevamo
essere pronti e arzilli per la serata, una mega grigliata era li ad
aspettarci e quando si tratta di mangiare
soprattutto in compagnia, si deve essere sempre pronti. |
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Molto bello è stato anche il rientro, dopo i saluti, |
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anziché percorrere la noiosissima e trafficatissima autostrada, si è
pensato di passare per la Val Venosta e l’Engadina, valli verdissime,
fresche e soprattutto incantevoli. Siamo così passati per Mustair, un
borgo medioevale dichiarato patrimonio dell’umanità per la sua
antichissima abbazia, |
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per San Moritz e i suoi bellissimi laghetti, |
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per rientrare in Italia dal portale del Passo Maloja, |
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maestoso accesso per la val Bregaglia al termine della quale, nelle
immediate vicinanze di Chiavenna si può ammirare la cascata dell’acqua
Fraggia. |
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