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Eccoci giunti alla 4° edizione del Maleficus Tour, motogiro studiato,
progettato e completamente sviluppato a cavallo dei più importanti
laghi lombardi; infatti quest’anno si è scelto d’introdurre il lago di
Como, quel famoso ramo, tanto decantato nell’opera manzoniana “I
promessi sposi”. |
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Anche
quest’anno la meteo è stata clemente, ci ha regalato una finestra di
quasi bel tempo. Non abbiamo avuto il sole pieno, ma considerando che
per l’intera settimana ha solamente piovuto, l’avere una giornata
asciutta e quasi assolata, è stata proprio una grande gioia.
L’adesione a
questa 4° moto-chiamata, è stata massiccia, e questo ovviamente è motivo
di gioia e di orgoglio, più si è, meglio è, perché il divertimento è
assicurato.
I ritrovo canonico, come per tutte le edizioni precedenti;l’uscita di
Solbiate Arno e da li, dopo il pit-stop colazione, distribuite le
cartine con il percorso segnalato, e fatta “la conta” allo scoccare
delle 09.00 si è dato fiato ai motori, dando il via ufficialmente
all’edizione 2012 del Maleficus Tour. |
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Percorrendo così le dolci colline del varesotto da Solbiate Arno si è
giunti a Gornate Olona per scendere a Castiglione Olona passando per
il noto “Piccolo Stelvio” |
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particolarmente
amato soprattutto dai ciclisti per la sua tecnicità e pendenza, pari al
7% .
E’ regolarmente inserito nelle gare ciclistiche che vengono disputate
nella provincia e non solo; a questo particolare passaggio è dedicata
la gara di metà agosto nota come la”Coppa A. Bernocchi” un industriale
del tessile che ha usato le sue ricchezze esclusivamente per opere di
bene. Ce ne vorrebbero molti di uomini così, soprattutto ai giorni
nostri.
Da Castiglione Olona, si è raggiunta quindi Cantello, nota per la
produzione dell’asparago bianco DOCG, |
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si è percorsa la Val Morea, dove ancora oggi, nelle occasioni speciali o
in ricorrenze particolari, si può rivivere la magia d’altri tempi,
quando la tratta ferroviaria Mendrisio Malnate viene ripercorsa dalla
vaporiera di fine ‘800. |
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Dopo la sosta carburante rigorosamente in Svizzera, |
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la differenza di prezzo è tale per cui non c’è scusa e/o
giustificazione per non fare il pieno presso di distributori ticinesi e
recuperati lungo il tragitto Faina, Coach e V@ale_58, che ci attendevano
lungo il percorso, il nostro MT 4 è proseguito senza ulteriori soste.
Quindi, si è attraversata la bella Chiasso….., |
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l’elegante Cernobbio e costeggiando lo spettacolare lungolago di
Como….., |
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ad Argegno abbiamo lasciato la S.S. Regina per raggiungere Lanzo d’Intelvi
dove ad aspettarci c’era l’aperitivo con tanto di bellavista su ramo del
lago di Lugano tra l’omonima cittadina elvetica e Porlezza. |
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La vista che si gode dalla terrazza di Lanzo, lascia sempre senza
fiato,è uno spettacolo che non stancherà mai. Oltre al lago, la vista
può spaziare sull’intera catena del Monte Rosa, e in una giornata
serena, può arrivare fino al Monviso. |
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Ripuliti i
vassoi, e svuotate le bottiglie si è ripartiti per la seconda tratta
del motogiro, l’ultimo pezzo, quello che ci separava dalla polenta
fumante e relativi condimenti.
Quindi, visto che la fame iniziava a fare capolino, percorrendo la
sinuosa Val Mara….., |
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siamo scesi a Maroggia (CH) …., |
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e costeggiando
il lago di Lugano, con il nostro rombante passaggio abbiamo svegliato
dal torpore pre-estivo Riva S. Vitale, Brusino Arsizio e Porto Ceresio
per giungere così all’indaffaratissima Ponte Tresa. |
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Da Ponte Tresa, raggiungere il ristoro del lago d’Elio è stato veloce,
non perché mancassero pochi chilometri, ma perché l’appetito ha indotto
tutti noi a dare gas e aprire la manetta …. diciamolo piano… fino in
fondo. |
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Il ristoro è un angolino incantato, che fa innamorare di se tutti i suoi
visitatori. Per la bellissima posizione, per la cortesia e simpatia dei
gestori, e da non sottovalutare, per la sua cucina ricca e gustosa, |
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Non è stato necessario alcun sollecito, in pochi secondi, parcheggiate
le moto, ci siamo accomodati ai tavoli preparati sotto la pergola, con
le posate in mano pronti ad affondarle nella polenta. |
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Un brindisi e
in un attimo gli unici suoni che si potevano cogliere erano, il leggero
frusciare della vegetazione mossa dalla tiepida brezza che risaliva dal
lago, il canto degli uccellini e il vociare festoso di noi tutti,
intenti ad assaporare quanto la nostra locandiera aveva preparato per
noi.
E’ così che questo 4° Maleficus Tour si è ufficialmente concluso, con un
abbondante piatto di polenta fumante arricchita da trifolciccia,
brasato di cinghiale e rustisciada il tutto abbondantemente innaffiato
da caraffe di vino e bicchieri di grappa…. ma questo non ditelo in giro. |
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