MALEFICUS TOUR 12 MAGGIO 2012

Eccoci giunti alla 4° edizione del Maleficus Tour, motogiro studiato, progettato e completamente sviluppato  a cavallo dei più importanti laghi lombardi;  infatti quest’anno si è scelto d’introdurre il lago di Como, quel famoso ramo, tanto decantato nell’opera manzoniana “I promessi sposi”.

 

Anche quest’anno la meteo è stata clemente, ci ha regalato una finestra di quasi bel tempo. Non abbiamo avuto il sole pieno, ma considerando che per l’intera settimana ha solamente piovuto, l’avere una giornata asciutta e quasi assolata, è stata proprio una grande gioia. 

L’adesione a questa 4° moto-chiamata, è stata massiccia, e questo ovviamente è motivo di gioia e di orgoglio, più si è, meglio è, perché il divertimento è assicurato. 

I ritrovo canonico, come per tutte le edizioni precedenti;l’uscita di  Solbiate Arno e da li, dopo il pit-stop colazione, distribuite le cartine con il percorso segnalato, e fatta “la conta”  allo scoccare delle 09.00 si è dato fiato ai motori, dando il via ufficialmente all’edizione 2012 del Maleficus Tour.

 

Percorrendo così le dolci colline del varesotto da Solbiate Arno  si è giunti a Gornate Olona  per scendere a Castiglione Olona  passando per il noto “Piccolo Stelvio”

particolarmente amato soprattutto dai ciclisti per la sua tecnicità e pendenza,  pari al 7% .

E’ regolarmente inserito nelle gare ciclistiche che vengono disputate nella provincia e non solo;  a questo particolare passaggio è dedicata la gara di metà agosto nota come la”Coppa A. Bernocchi” un industriale del tessile che ha usato le sue ricchezze esclusivamente per opere di bene. Ce ne vorrebbero molti di uomini così, soprattutto ai giorni nostri.

Da Castiglione Olona, si è raggiunta quindi Cantello, nota per la produzione dell’asparago bianco DOCG,

si è percorsa la Val Morea, dove ancora oggi, nelle occasioni speciali o in ricorrenze particolari, si può rivivere la magia d’altri tempi, quando la tratta ferroviaria Mendrisio  Malnate viene ripercorsa dalla  vaporiera di fine ‘800.

Dopo la sosta carburante rigorosamente in Svizzera,

la differenza di prezzo è tale per cui  non c’è scusa e/o giustificazione per non fare il pieno presso di distributori ticinesi e recuperati lungo il tragitto Faina, Coach e V@ale_58, che ci attendevano lungo il percorso, il nostro MT 4 è proseguito senza ulteriori soste.

Quindi, si è attraversata la bella Chiasso…..,

l’elegante Cernobbio  e costeggiando lo spettacolare lungolago di Como…..,

ad Argegno abbiamo lasciato la S.S. Regina per raggiungere Lanzo d’Intelvi dove ad aspettarci c’era l’aperitivo con tanto di bellavista su ramo del lago di  Lugano tra l’omonima cittadina elvetica e Porlezza.

La vista che si gode dalla terrazza di Lanzo,  lascia sempre senza fiato,è uno spettacolo che non stancherà mai. Oltre al lago, la vista può spaziare sull’intera catena del Monte Rosa, e in una giornata serena, può arrivare fino al Monviso.

Ripuliti i vassoi, e svuotate le bottiglie si è ripartiti per la seconda tratta del  motogiro, l’ultimo pezzo, quello che ci separava dalla polenta fumante e relativi condimenti.

Quindi, visto che la fame iniziava a fare capolino, percorrendo la sinuosa Val Mara…..,
siamo scesi a Maroggia  (CH) ….,

e costeggiando il lago di Lugano, con il nostro rombante passaggio abbiamo svegliato dal torpore pre-estivo Riva S. Vitale,  Brusino Arsizio e Porto Ceresio  per giungere così all’indaffaratissima Ponte Tresa.

Da Ponte Tresa, raggiungere il ristoro del lago d’Elio è stato veloce, non perché mancassero pochi chilometri, ma perché l’appetito ha indotto tutti noi a dare gas e aprire la manetta …. diciamolo piano… fino in fondo.

Il ristoro è un angolino incantato, che fa innamorare di se tutti i suoi visitatori. Per la bellissima posizione, per la cortesia e simpatia dei gestori, e da non sottovalutare, per la sua cucina ricca e gustosa,

Non  è stato necessario alcun sollecito, in pochi secondi,  parcheggiate le moto, ci siamo accomodati ai tavoli preparati sotto la pergola, con le posate in mano pronti ad affondarle nella polenta.

Un brindisi e in un attimo gli unici suoni che si potevano cogliere erano, il leggero frusciare della vegetazione mossa dalla tiepida brezza che risaliva dal lago, il canto degli uccellini e il vociare festoso di noi tutti, intenti ad assaporare quanto la nostra locandiera aveva preparato per noi.

E’ così che questo 4° Maleficus Tour si è ufficialmente concluso, con un abbondante piatto di polenta fumante arricchita da  trifolciccia,  brasato di cinghiale e rustisciada  il tutto abbondantemente innaffiato da caraffe di vino e bicchieri di grappa…. ma questo non ditelo in giro.